La Frazione Adami

Adami è una frazione del Comune di Decollatura che comprende l’originario Centro abitato di Adami e quello di Pagliaia ed i Nuclei di Palinudo, Censo, Liardi e Iunci.

In occasione del Censimento Generale della Popolazione del 1931, gestito per la prima volta dal neo costituito Istituto Nazionale di Statistica,  il Comune di Decollatura fu obbligato a predisporre il proprio piano topografico sulle carte a scala di 1:25.000 dell’Istituto Geografico Militare, tracciando su queste il confine comunale, nonché la ripartizione del territorio in 4 frazioni denominate Adami, Casenove, Cerrisi e San Bernardo. 

Nell’individuare le frazioni furono utilizzate le istruzioni diramate dall’Istat e le definizioni di frazione quale “quota parte di territorio comunale comprendente, di norma, un centro abitato, nonché nuclei abitati e case sparse circonvicini, gravitanti sul centro” e di Centro abitato quale “aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze o simili, o comunque brevi soluzioni di continuità, caratterizzate dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici determinanti un luogo di raccolta, ove sogliono concorrere anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, istruzione, affari, approvvigionamenti e simili”;e indicandovi l’ubicazione della casa comunale.”

Tale suddivisione, ancora presente nel parlare quotidiano dei decollaturesi tradizionalmente molto attaccati alla propria zona di origine, è stata modificata dall’Istat che nell’approvare il Piano Topografico del Censimento dell’anno 1981 ha sancito che il Comune di Decollatura ha un  unico Centro Abitato denominato Decollatura ed una sola frazione Adami, confermata nella sua storica aggregazione.

Origine del Toponimo Adami

 Uno dei primi insediamenti dei mottesi nel territorio di Decollatura è il villaggio di Adami, che in seguito dato il nome all’intera frazione, che comprende anche Censo, Iunci, Liardi, Pagliara e Stocchi, 

Posto a mezza costa, lungo il percorso che allora portava con una mulattiera da Motta a Decollatura attraversando il valico di Piano d’Apa,   fu fondato  presumibilmente nel cinquecento ed il nome è derivato dai cognomi Adamo e D’adamo che nei secoli sono stati ivi diffusi.

La più antica notizia del villaggio di Adami è contenuta nella relazione  del 1735 di Mons. Falcone vescovo di Martirano, che informò la Sacra Congregazione del Concilio di aver benedetto in Adami una nuova Chiesa  dedicata  alla  Beata  Vergine  del  Monte  del  Carmelo (“Ecclesiam novam B. Virginis de Monte Carmelo in Adamis benedixi”).

Il Villaggio “Li Adami” è citato numerose volte  nel Catasto Onciario dell'Università di  Motta  Santa  Lucia,  risalente all’anno  1754.

La costruzione della Chiesa

Gli Abitanti di Adami e dei villaggi vicini decisero di costruire una Chiesa, anche se già fin dal cinquecento esisteva la piccolo Chiesa di San Antonio Abate, ubicata presso il Palazzo Stocco, che per le sue ridotte dimensioni non permetteva a tutti di partecipare alle Messe Domenicali, non era utilizzabile per la sepoltura dei morti e non vi si potevano tenere I battesimi.

La nuova Chiesa, dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo, fu affidata al parroco di San Bernardo ed i fedeli furono obbligati a pagare le decime parte a lui e parte a quello di Motta.

Sul finire del 1700, essendo cresciuto notevolmente il numero degli abitanti dei villaggi che avevano come riferimento la nuova Chiesa, venne fuori la proposta di richiedere l’erezione della stessa a Parrocchia autonoma da quella di San Bernardo.

Nell’anno 1799 I residenti nei villaggi inoltrarono richiesta a Sua Maestà il Re ed al Vescovo di Martirano per l’erezione della Chiesa a Parrocchia autonoma.

A seguito dell’assenso reale il Vescovo di Martirano chiese ai capifamiglia l’impegno a garantire una congrua di 100 ducati al Parroco ed a tal  scopo il 2 ottobre 1799 gli stessi  si costituirono presso il Notaio Butera di Conflenti per redigere l’atto di Fondazione della Parrocchia di Adami impegnandosi, per il presente e il futuro, a contribuire al mantenimento del parroco.

A seguito di tale atto di impegno il Vescovo di Martirano emise la bolla vescovile di erezione della Parrocchia del Carmine.

La Chiesa nella Relazione  del 1883 di don Angelo Pane

Da una relazione del parroco di Adami Don Angelo Pane, redatta il 24 agosto 1883, per come richiestogli dal Vescovo Mons. Giuseppe Candido in occasione della visita avvenuta nel mese di giugno dello stesso anno, è possibile rilevare interessantissime notizie sulla Chiesa e sugli arredi.

La relazione, consultabile integralmente nell’interessantissima monografia sulla Chiesa di Adami del Prof. Mario Gallo, massimo esperto della storia dei Paesi dell’area del Reventino,  è suddivisa in indici trattandosi di una risposta ad una sorta di questionario da redigere a cura di tutti i preti responsabili delle varie  chiese della Diocesi di Martirano.

Il Primo indice fornisce le seguenti informazioni sull’edificio:

"Chiesa sotto il Titolo del Monte Carmelo, costruita nel 1740 nella frazione Adami Comune di decollatura, a cura di Michele Pane fu Gioacchino, Michele Pane  fu Stefano, sacerdote don Giovanni Scalzo, Matteo Adamo e Francesco Antonio Muraca.

E’ Sita nella parte più elevata della frazione, appellata Montebello, circondata da tutti i lati da strada pubblica, in luogo centrale perché comodamente potessero accedervi i sobborghi Adami, Palinudo, Censo, Stocchi o Pagliaia e Liardi.

La sua struttura presenta la figura di un rettangolo, cioè Navata, e lateralmente a destra e a sinistra le ali.

Il secondo indice descrive l’interno della chiesa:

"La Chiesa suddetta contiene oltre le sopra descritte ali, il campanile con due campane grande e piccola, ed orologio mantenuto dalla chiesa stessa, il quale si eleva sopra l’edifizio. La sacrestia è sita dietro l’altare maggiore, in continuazione della stessa chiesa ma fuori dal suo rettangolo.

Vi sono cinque altari. Il Maggiore alla navata sotto il titolo Maria SS. Del Carmine con a fianco i due apostoli Pietro e Paolo fondato nella costruzione della chiesa. Nell’ala di sinistra vi è nel mio prospetto l’altare del SS. Sacramento col quadro rappresentante la Cena di Nostro Signore, costruito a spese del Parroco Costanzo per voto. Nella stess ala sinistra a mancina, vi è un altro altare dedicato al Protettore della Parrocchia S. Raffaele Arcangelo, costruito nel 1857 per voto e a spese  dell’attuale Parroco e del fu suo padre don Felice Pane.

Nell’ala destra di fronte sorge l’altare del Purgatorio col quadro analogo colla figura più eminente di S. Francesco Saverio votato dal signor Don Francesco Saverio Pane Farmacista, meno l’altare a spese della chiesa. A destra di detta ala vi è l’altarte di S. Francesco di Paola con quadro analogo costruito a spese e voto del fu sacerdote Don Francesco Adamo.

Vi sono le due statue di Maria SS. Del carmine titolare della Chiesa, del Protettore San Raffaele Arcangelo e della Vergine Addolorata.

Sopra la porta di ingresso della navata maggiore vi è l’orchestra con l’organo.

Nel coro a dritta , e a sinistra , vi sono dipinte a fresco la Natività di Nostro Signore  e l’Adorazione dei Magi."

Gli altri otto indici forniscono informazioni sui sacerdoti presenti, sulle congrue percepite, sulle funzioni svolte in chiesa e su tutti gli arredi e sull’esistenza e tenuta dei libri dei battezzati, dei matrimoni, e dei morti.